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FUORI delle RIGHE

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Dio e il prossimo

Luca 10, 30-33

Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levìta, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione...


Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Le regole per i sacerdoti di Gerusalemme sono ferree: devono mantenere la purità legale per poter servire degnamente nel Tempio di Dio. Il povero digraziato che era incappato nei briganti era stato picchiato a sangue ed il contatto con il sangue rende legalmente impuri.

Anche un levìta, giunto in quel luogo, vide e passò oltre Per il levita vale lo stesso discorso, oltretutto il poveretto, dice la parabola, fu lasciato mezzo morto. Alle persone di famiglia sacerdotale è proibito il contatto con la morte. Nello stato d'Israele nei nostri giorni sono segnalati luoghi di probabili sepolture proprio perché siano evitate dai sacerdoti anche se il tempio non c'è più. Ai maschi di famiglia sacerdotale è impedito di partecipare al funerale anche degli affetti più cari ed entrare in un cimitero.

passò oltre Ecco le regole "religiose" diventano così forti e imperanti che impediscono un rapporto umano, quella espressione "passò oltre" indica con chiarezza l'atteggiamento di chi è preoccuparo per le "cose di Dio" che non può entrare in una relazione umana.

vide e ne ebbe compassione... fa da contrapposizione l'atteggiamento del samaritano - eretico e nemico d'Israele - che vide come gli altri, ma ebbe "compassione", un sentimento umano capace di relazione che diventa solidarietà, aiuto, carità.

 

Purtroppo anche ai nostri giorni e nella nostra Chiesa capitano cose del genere e meno frequentemente di quanto sembri... è facile che si "passi oltre" a meno ché l'occuparsi dei poveri o degli emarginati non dia visibilità e prestigio. A volte i poveri sono soltanto un numero da esibire, a cui offrire un servizio - e questo è buono- ma senza "compassione", con magnanimità e dedizione, per amore di Gesù ma non per loro... senza farli "salire" sulla propria cavalcatura

  … poiché non sono dell’uomo, credono di essere di Dio. Poiché non amano nessuno, credono di amare Dio. (Charles Péguy)